Sta per uscire in libreria…
il terzo romanzo di Giuseppe Maria Gnagnarella, stimato collaboratore di questo blog .
Dopo le prime due narrazioni – Rendez-vous. Saint Germain, dove batte il cuore di Parigi (2016) e La ragazza con l’accendino (2018) – dai sapori e odori molto “francesi” il nostro Autore si sposta in Italia.
L’attenzione e la passione per la storia sono virtù antiche e da tempo praticate da Gnagnarella: ricordiamo, in particolare, il suo “1978 -l’anno che ha cambiato la Repubblica” uscito nel 1998 per Le Monnier nella prestigiosa collana de “I quaderni di Storia”diretti da Giovanni Spadolini, e il più recente “La sposa contesa – viaggio nella prima intifada” che avemmo il piacere di presentare in libreria assieme all’Autore, il giornalista Luca Del Re, e il Prof. Arturo Marzano.
Madreselva – questo l’enigmatico e affascinante titolo scelto per il romanzo – è un lungo viaggio attraverso le vicende del “bel paese”, dal 1943 sino ai giorni nostri.
Siamo grati a Giuseppe Maria Gnagnarella di aver accettato di rilasciare a Contrappunto qualche anticipazione in merito, sulla scorta delle suggestioni che ora andremo a sottoporgli.
TROCCHI: Nascosta tra le numerose sollecitazioni che lettura del romanzo è in grado di generare, mi è parso di veder affiorare una discreta ma sempre presente “stima previa” per la nostra nazione. Più precisamente: per il nostro popolo, i nostri mille popoli che dalle macerie di un conflitto mondiale si sono rialzati e rimessi in cammino.
E’ uno sguardo delicato e discreto, il Suo, anche quando si accosta e attraversa le tante incongruenze, segreti, e vicende drammatiche che hanno costellato la storia nazionale del secolo scorso.
Uno sguardo paterno, e al contempo di figliolanza, verso il popolo italiano che anche quando rimprovera ed evidenzia errori non rischia mai di perdere la propria benevolenza…
GNAGNARELLA: Credo che quello che i nostri genitori e i nostri nonni hanno fatto sia da Oscar e non solo per la moneta che pure la merito’ nel 1959 e nel 1964.
Una autentica resurrezione-rivoluzione pacifica della quale io sono orgoglioso e entusiasta e che non dovremmo dimenticare.
La protagonista di Madreselva è perciò una donna normale, straordinaria nella sua normalità.
Sa vivere i suoi anni, dal 1946 ai giorni nostri, facendoli diventare passo dopo passo la chiave di lettura del futuro.
Una donna moderna che sceglie di impegnarsi nel lavoro vincendo un concorso in banca pur potendo vivere di rendita, che sceglie l’amore affrontando occhiate di rimprovero, che sceglie la famiglia investendo così nella crescita sociale e culturale.
Una donna come le tante altre, penso a quelle emigrate al Nord, che obbligano i figli ad andare a scuola e i mariti a risparmiare intuendo che dalla cultura ed al risparmio sarebbero venuti progresso e modernità.
Una donna che non ha paura di andare controcorrente restando “Angelo del focolare”.
Una donna capace di soffrire in silenzio ma di essere leader, in parrocchia, in famiglia come nella guida dei figli.
Una donna, come tutti gli uomini e le donne che hanno ricostruito e lanciato nel futuro la nostra Italia di cui andare orgogliosi.
diventasse quotidiano,
e che il quotidiano diventasse eroico (...)
Giovanni Paolo II
TROCCHI: Irene è la protagonista principale del romanzo, Eirene era le dea greca della pace. Della pace universale come delle piccole ma importantissime relazioni familiari e interpersonali…
Un nome non credo scelto a caso….
GNAGNARELLA: No, non è un nome scelto a caso, è un nome che mi piace molto e che ho dato istintivamente alla protagonista di Madreselva e che solo dopo averlo scelto ho capito che fosse perfetto per raccontare l’anima e la personalità della protagonista del romanzo.
A dar retta alle sensazioni immediate non si sbaglia mai.
TROCCHI: Nel Sua lunga carriera da giornalista in Rai ha avuto modo di vivere, interpretare e raccontare agli italiani numerosi “snodi” della storia culturale, politica e sociale che ritroviamo ora presenti nella narrazione. Non le chiedo quanto ma..come la passione per il suo lavoro, e la sua biografia professionale hanno influito nella stesura del romanzo?
GNAGNARELLA: Tantissimo! Devo alla Rai molto, mi ha permesso di raccontare stando in prima fila trent’anni di vita non solo italiana.
I maestri che ho avuto hanno aiutato la mia curiosità a crescere e la mia personalità a formarsi, mi hanno educato a raccontare tanto le guerre, tanto la politica, tanto il pontificato di Giovanni Paolo II con lo stesso entusiasmo e la stessa capacità di leggere i protagonisti per esempio del Giro d’Italia, del Festival di Sanremo o del Festival del Cinema.
Grazie a Rai e ai primi altrettanto fondamentali inizi al Messaggero ho conosciuto da vicino molti dei protagonisti dei primi cinquanta, sessant’anni della vita della nostra Italia.
Mi mancava l’altro punto di vista, così è nato Madreselva.
Un libro che amo molto, che le edizioni Kirke mi hanno permesso di far arrivare in libreria: spero possa essere utile e gradito ai miei figli e ai “miei dodici lettori” per guardare al futuro a testa alta, con orgoglio e con fiducia.
Un plauso e un caloroso ringraziamento dunque anche da parte nostra alle edizioni Kirke, piccola, ardita e indipendente casa editrice abruzzese.
Grazie all’Autore, e al suo editore, abbiamo ora tra le mani una sorta di compendio di storia d’Italia del secondo ‘900.
Un romanzo che ci auguriamo potrà venir letto in primo luogo dalle giovani generazioni.
Che abbiano a conoscere, attraverso una narrazione avvincente e mai scolastica, le conquiste, cadute e ripartenze, delle trascorse generazioni del nostro paese.
docenti nelle scuole...
….prendete nota.
Leggete e fate leggere Madreselva.
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MADRESELVA
di Giuseppe Maria Gnagnarella
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