dpcm: tra controllismi e mancata programmazione

dpcm: tra controllismi e mancata programmazione

dpcm: tra controllismi e mancata programmazione 1024 489 Giuseppe Maria Gnagnarella
“No, non ci sto!”
ha gridato dagli studi di una popolare trasmissione televisiva il filosofo Massimo Cacciari. “Quanto andremo avanti con questo delirio normativistico? Basta con questo controllismo fuori senso!
È successo che tra le righe dell’ennesimo DPCM (un patto-offerta ai cittadini lo ha definito il Presidente del Consiglio) è finita anche la “forte raccomandazione” alle famiglie a non riunirsi in casa in più di sei e l’invito sussurrato a mezza voce dal Ministro della Salute ai vicini di casa a vigilare……Come dire che una coppia di genitori con tre figli non può invitare i padrini dei propri figli a pranzo! E quell’idea dello Stato spione poi…… Ma è mai possibile che “ci sono volute ore di teso confronto tra i ministri interessati di capi delegazione dei quattro partiti di maggioranza per sbloccare l’impasse e far decidere il Governo che non era il caso di vietare le feste in casa” (Fonte CorSera 14 ottobre) e i più informati aggiungono il consiglio del Quirinale per evitare di equiparare i nostri condomini a quelli della Germania dell’Est?
Difficile non concordare con Cacciari o con Gian Antonio Stella “Questa volta risparmiateci la sbigottita sorpresa davanti all’impennata dei numeri”.
Dice: l’esperienza di queste ultime settimane mostra che le infezioni nei nuclei familiari sono troppe; dico: ma chi infetta un familiare alla tavola della domenica il virus da qualche parte lo avrà pure preso! E che dire di quei sessantamila professori che a breve si muoveranno in tutta Italia per il concorso scuola? Quanto è statisticamente possibile che tornino a casa e distribuiscano il virus?
Pensare prima
per poi scrivere
e parlare..
Dice: nessuno ha la palla di vetro, giusto! Dico: un po’ di buon senso, no?  Invece di rassicurare dopo, è pretendere troppo di pensare prima di scrivere e parlare? Ed è troppo dire che ci saremmo aspettati che la ripresa del contagio fosse affrontata un po’ meglio “prima” che tornasse a essere emergenza e che le nuove misure prese non rispondono a quell’idea di meglio?
Ricordo a tutti voi e a me che la prima volta che si parlò dell’”ondata di ritorno “ era lo scorso 11 marzo!!!
È arrivata e ha colto tutti di sorpresa. E ora siamo alle prese con la solita emergenza nazionale.
Sembra il palco del Festival di Sanremo che due ore prima dell’inaugurazione brulica di tecnici e maestranze poi all’improvviso tutto luccica e la diretta può partire.
Ma il nostro quotidiano non è una canzonetta. 
Ps: solo per il vostro e il mio stupore: i giochi di carte non sono proibiti…..pronti via, scopone, tressette, briscola, ramino, poker, zecchinetta tutto lecito! Che signori i nostri governanti, non hanno mai frequentato il retro di un bar……..
Giuseppe Maria Gnagnarella

Giuseppe Maria Gnagnarella

Giornalista e scrittore, lancianese di nascita, romano di adozione, vive tra Nizza, Dublino e Perth. Lunga carriera in RAI, è stato Consigliere di Amministrazione della LUISS Guido Carli e docente nella Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Universita’ La Sapienza di Roma...

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