Solov’ëv e la figura dell’anticristo (I parte)

Solov’ëv e la figura dell’anticristo (I parte)

Solov’ëv e la figura dell’anticristo (I parte) 1024 489 Edi Natali

Pubblichiamo oggi il primo di tre contributi di Edi Natali su Vladimir Solov’ëv, una delle massime espressioni della cultura russa moderna. Seguiranno altri due articoli…


La vita … donava ciò che trovava nel suo portafoglio

Vladimir Sergeevič  Solov’ëv nasce nel 1853 a Mosca; il padre, autore di Storia della Russia in 29 volumi, era professore all’università di Mosca, la madre una nobildonna.

Dai due genitori, Solov’ëv ricevette un’educazione cristiana, ma durante l’adolescenza una forte crisi lo portò al rifiuto della religione; è questo l’inizio di un periodo contrassegnato da cambiamenti, sintomatici dell’irrequietezza del giovane Vladimir. Se ne trova traccia nei suoi continui ripensamenti relativi agli studi universitari: nel 1869, a soli 16 anni, si iscrive alla Facoltà di Lettere a Mosca, per poco dopo uscirne e iscriversi alla facoltà di Scienze; ma anche da questi studi si sente inappagato e cade, secondo quanto lui stesso testimonia, in uno stato terribile di “vuoto assoluto dentro, il crepuscolo, la morte da vivo.”

Questo stato di prostrazione sarà però una sorta di crepuscolo da cui avrà inizio una nuova vita per Solov’ëv, poiché, come egli afferma,  “quando l’uomo è obbligato a dire: non sono nulla, con ciò stesso egli dice: Dio è tutto”.

Ritorna alla facoltà di Lettere conseguendo il titolo di magister; in questo periodo si accosta alla filosofia, studiando Spinoza, Kant, Fichte, Schelling, Hegel… E saranno anche questi studi filosofici a far avvicinare di nuovo Solov’ëv alla fede; per usare le parole di Ninfa Bosco, “la sua disperazione si rovescia nella fede; non in un teismo generico, ma proprio nella fede nel Dio che si è rivelato in Cristo”.

Ma oltre all’indubbio stimolo offertogli dal pensiero dei grandi filosofi, Solov’ëv  vivrà una singolare esperienza: a 19 anni, mentre è sul treno, sviene; ripresa coscienza, vede il volto di una donna ripiegato su di lui… un’immagine meravigliosa che lui non dimenticherà mai perché in lei percepisce Dio.

Così Solov’ëv descrive l’esperienza:

“tutto il mio essere, con tutti i suoi pensieri, tutti i suoi sentimenti, tutte le sue aspirazioni, si era fuso in una sensazione infinitamente dolce, luminosa e impassibile. In questa sensazione, come in un limpido specchio, si rifletteva immutabilmente un’immagine meravigliosa, e io sentivo, io sapevo che tutto era in essa. Io amavo di un nuovo amore infinito che tutto assorbiva, e percepivo in esso per la prima volta tutta la pienezza della vita e il suo senso”.

Di questa presenza femminile Solov’ëv aveva già fatto esperienza: all’età di 9 anni, in seguito ad una ‘delusione d’amore’ (era stato rifiutato da una bambina che a lui piaceva), durante la celebrazione liturgica dell’Ascensione, gli apparve una bellissima donna.

Queste visioni punteggiano la vita del filosofo e quanto vi sia di reale non è dato saperlo, ma è certo che queste avranno molta incidenza nel pensiero del filosofo, il cui primo lavoro è proprio il testo che gli fece conseguire il titolo di magister, dal titolo Crisi della filosofia occidentale. Contro i positivisti. Uscito nel 1873 come articolo e successivamente rielaborato, il lavoro si inserisce in un clima culturale sospettoso verso la filosofia occidentale, nonostante la posizione dell’autore si presenti lontana da quella degli slavofili, ed anzi, con il passare degli anni, si mostrerà sempre più aperta e ben disposta verso il pensiero occidentale, dal quale si lascerà fortemente influenzare.

Questo è un tratto che sicuramente accomuna la cosiddetta ‘società occidentale’, la società del ‘Primo mondo’ a cui si fa riferimento con l’espressione ‘società di massa’.


(per proseguire con la lettura della seconda parte cliccav QUI )

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Edi Natali

Nata a Pistoia il 30/04/64, dopo gli studi classici si laurea in Filosofia presso Università di Firenze con un lavoro sulla filosofia di G.W. Hegel; durante quegli stessi anni inizia il suo interesse per la Teologia che la porterà a conseguire, prima, il titolo di Magistero in Scienze Religiose, poi la Licenza in Teologia Dogmatica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale...

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