“No, non ci sto!”
ha gridato dagli studi di una popolare trasmissione televisiva il filosofo Massimo Cacciari. “Quanto andremo avanti con questo delirio normativistico? Basta con questo controllismo fuori senso!”
È successo che tra le righe dell’ennesimo DPCM (un patto-offerta ai cittadini lo ha definito il Presidente del Consiglio) è finita anche la “forte raccomandazione” alle famiglie a non riunirsi in casa in più di sei e l’invito sussurrato a mezza voce dal Ministro della Salute ai vicini di casa a vigilare……Come dire che una coppia di genitori con tre figli non può invitare i padrini dei propri figli a pranzo! E quell’idea dello Stato spione poi…… Ma è mai possibile che “ci sono volute ore di teso confronto tra i ministri interessati di capi delegazione dei quattro partiti di maggioranza per sbloccare l’impasse e far decidere il Governo che non era il caso di vietare le feste in casa” (Fonte CorSera 14 ottobre) e i più informati aggiungono il consiglio del Quirinale per evitare di equiparare i nostri condomini a quelli della Germania dell’Est?
Difficile non concordare con Cacciari o con Gian Antonio Stella “Questa volta risparmiateci la sbigottita sorpresa davanti all’impennata dei numeri”.
Dice: l’esperienza di queste ultime settimane mostra che le infezioni nei nuclei familiari sono troppe; dico: ma chi infetta un familiare alla tavola della domenica il virus da qualche parte lo avrà pure preso! E che dire di quei sessantamila professori che a breve si muoveranno in tutta Italia per il concorso scuola? Quanto è statisticamente possibile che tornino a casa e distribuiscano il virus?
Pensare prima
per poi scrivere
e parlare..
per poi scrivere
e parlare..
Dice: nessuno ha la palla di vetro, giusto! Dico: un po’ di buon senso, no? Invece di rassicurare dopo, è pretendere troppo di pensare prima di scrivere e parlare? Ed è troppo dire che ci saremmo aspettati che la ripresa del contagio fosse affrontata un po’ meglio “prima” che tornasse a essere emergenza e che le nuove misure prese non rispondono a quell’idea di meglio?
Ricordo a tutti voi e a me che la prima volta che si parlò dell’”ondata di ritorno “ era lo scorso 11 marzo!!!
È arrivata e ha colto tutti di sorpresa. E ora siamo alle prese con la solita emergenza nazionale.
Sembra il palco del Festival di Sanremo che due ore prima dell’inaugurazione brulica di tecnici e maestranze poi all’improvviso tutto luccica e la diretta può partire.
Ma il nostro quotidiano non è una canzonetta.
Ps: solo per il vostro e il mio stupore: i giochi di carte non sono proibiti…..pronti via, scopone, tressette, briscola, ramino, poker, zecchinetta tutto lecito! Che signori i nostri governanti, non hanno mai frequentato il retro di un bar……..
Giuseppe Maria Gnagnarella
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